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Project Details:
Interventi per il restauro, il recupero, la valorizzazione e la fruizione del Palazzo Gagliardi-De Riso di Vibo Valentia –
riqualificazione e riuso piano terra 3° lotto funzionale.
L’idea progettuale, suddivisa in 3 lotti funzionali, ha come scopo la valorizzazione e la fruizione dell’intera struttura.
Questo Progetto, individuato come 3° lotto funzionale, ha cone oggetto la Riqualificazione ed il successivo Riuso del Piano Terra.
Per la realizzazione del presente intervento è previsto un costo complessivo di € 600.000,00 (Patto Territoriale – Decreto MISE n° 002388 del 25/06/2014).
Il carattere artistico-storico-urbanistico dell’edificio costituisce il fattore preminente per l’intera opera.
Attività Svolta: Progettazione Definitiva, Esecutiva, Coordinamento Sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione
Stazione Appaltante: Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia
Date: Progettazione Definitiva 2017 - In corso
Importo Lavori: € 508.000,00
Partners: Arch. Antonio Raffaele Riverso
Palazzo De Riso – Gagliardi, uno dei Palazzi di pregio presenti nella città di Vibo Valentia, con facciata rinascimentale, occupa un lotto di fronte al più vasto palazzo di rappresentanza della famiglia. Ha pianta rettangolare con vani organizzati attorno ad una piccola corte centrale, presenta due piani sul corso Umberto e tre sul vicolo parallelo., si differenzia per il suo stile da qualsiasi altro palazzo gentilizio della città: le facciate sono trattate a fasce giustapposte di bugnato liscio continuo, raccordate con le ghiere delle bucature ad arco. Il fronte sul corso, a sette moduli, presenta un corpo centrale a tre moduli, leggermente aggettante, con portali al primo piano ricuciti da un balcone unico con balaustra. L’edificio è coronato da un cornicione aggettante sostenuto da mensole triangolari.
Costruito tra il XVIII-XIX sec., il palazzo sorge su un suolo occupato precedentemente da baracche stabili per i venditori ambulanti delle fiere. Il progetto di Giovan Battista Vinci richiama lo stile rinascimentale toscano, differenziandosi da qualsiasi altro palazzo gentilizio della città.
Questa “Palazzina”, così definita, dopo la seconda metà dell’ottocento divenne residenza principale del ramo cadetto della famiglia Gagliardi, che sistemò e decorò i vari ambienti. Dal portone centrale si accede in una piccola corte che immette, tramite una porta a vetri, all’atrio dell’abitazione dove uno scalone centrale, dotato di corrimano in ferro battuto timbrato con le armi dei Gagliardi partite con quelle degli Amato della Corrja, si sdoppia in due rampe speculari conducendo al piano nobile. Rispetto all’asse di penetrazione la pianta a terra è perfettamente simmetrica ed ai lati del vestibolo che dà accesso al corpo scala si aprono due ingressi ai locali dal piano terra. Il cortiletto, molto stretto e allungato, per la limitatezza del lotto a disposizione, è pensato in modo da dar comunque luce diretta a tutti i locali che non possono averla dai muri perimetrali. Le stanze, tutte passanti, sono collegate tra loro in un’enfasi continua che non richiede dispersivi corridoi di distribuzione.
Gli interventi proposti, soluzioni progettuali, metodologie e tecnologie per la realizzazione dell’intervento e il contributo dell’operazione alla realizzazione di itinerari turistici
L’idea progettuale, suddivisa in 3 Lotti Funzionali, ha come scopo la valorizzazione e la fruizione dell’intera struttura. Questo Progetto, individuato come 3° Lotto Funzionale, ha come oggetto la Riqualificazione ed il successivo Riuso del Piano Terra. Per la realizzazione del presente intervento è previsto un costo complessivo di € 600.000,00 (Patto Territoriale – Decreto MISE n° 002388 del 25/06/2014).
Il carattere artistico-storico-urbanistico dell’edificio costituisce il fattore preminente per l’intera opera. La scelta dello stesso per l’individuazione di attività culturali (letterarie, artistiche, museali, espositive, di informazione, corsi specifici) e di spazi destinati a Co-working, è sicuramente la più idonea perché fornisce nello stesso tempo l’opportunità di uno sviluppo culturale, artistico e sociale nel contesto urbano in cui si trova.
Rendere fruibile l’immobile permette l’inserimento dello stesso nel percorso turistico in riferimento alla valorizzazione dei beni culturali della città.
Il presente progetto individua necessariamente gli interventi prioritari da realizzare all’interno del Piano terra, tenendo presente che l’intervento globale è stato frazionato in più Lotti Funzionali per permettere di gestire meglio i diversi interventi su più piani, mirati alla conservazione dello stesso e, nel contempo, diano garanzie sulle opere da effettuare successivamente con altri interventi, in modo da non aumentare o creare ulteriori deficienze che comportino l’ulteriore deteriorarsi dell’edificio,
In questa 3° fase emerge la necessità di effettuare, interventi di restauro conservativo del Piano Terra, che ospita una serie di stanze sull’ala destra, un tempo destinate a Circolo Culturale, e sull’ala sinistra a aule di formazione, uffici e depositi.
L’intervento prevede lavori di riqualificazione attraverso il ripristino degli stucchi e delle pitturazioni dei solai di pregio, la realizzazione di pavimento soprelevato in legno, l’adeguamento dell’impianto elettrico con la realizzazione dell’impianto fonia e dati, la pitturazione degli ambienti interni, la realizzazione di servizi igenico-sanitari, l’abbattimento delle barriere architettoniche con l’installazione di montascale e rampe in metallo (pendenza max 8%), il ripristo e restauro degli infissi in legno esterni ed interni, interventi di consolidamento delle murature.
Questi interventi sono necessari per il riuso degli ambienti. L’ala destra verrà organizzata in modo tale da servire l’area Museale sita al Piano Primo (detto Nobile) e per la quale è stato previsto già un progetto finanziato (1° LOTTO FUNZIONALE). All’interno di questi ambienti trovano posto, una biglietteria, due uffici amministrativi, una direzione amministrativa, un bazar, una sala convegni un punto ristoro e servizi igienici per i dipendenti.
Le sale presenti nell’ala sinistra, invece, ospiteranno spazi per il co-working, un deposito attrezzature, uffici amministrativi e direzionali, una sala d’attesa e servizi igienico-sanitari per dipendenti.
Per permettere poi la fruizione dell’immobile e quindi l’accessibilità, sono stati previsti una serie di interventi che rendono l’opera completa nel suo insieme. Infatti sono stati realizzati dei blocchi di servizi igienici in ogni piano, collocati in punti ben precisi in modo da non comportare demolizioni invasive ai solai ed alle murature, utilizzando le condotte già presenti all’interno della struttura.
Viene prevista l’installazione di un montascale per permettere l’accessibilità alla Sala Convegni posta ad una quota superiore rispetto agli altri ambienti. Questo contribuirà all’abbattimento delle barriere architettoniche ed alla fruibilità completa della struttura.
Gli interventi relativi al consolidamento saranno del tipo non invasivo ed anche in questo caso si cerca di mantenere il sistema costruttivo preesistente, con particolare riguardo al delicato equilibrio generale della struttura, fornendo nello stesso tempo una adeguata consistenza statica in riferimento ai carichi propri ed accidentali che agiscono sulla struttura.
Le soluzioni innovative previste garantiscono un impatto ambientale pressoché nullo.
Gli obiettivi e i risultati attesi.
I risultati attesi riguardano una migliore fruizione del sito in termini di conoscenza e di incremento della domanda interna, rispetto alle esigenze locali, didattiche e di domanda esterna riferibile ai visitatori e ai turisti.
Ovviamente resta di base, come risultato principale della progettazione ed esecuzione di opere, il miglioramento dello stato dei luoghi restituendo una nuova immagine di qualità formale e culturale alla comunità vibonese, comunità dalle antichissime radici che deve il suo carattere e la sua forza alla propria memoria storica ed alla propria identità di appartenenza geografica.
Inoltre la possibilità di creare spazi per il co-working permetterà di creare collaborazioni tra professionisti che svolgono attività simili e diverse; far nascere nuove sinergie; moltiplicare alleanze, collaborazioni su attività, committenze, progetti. Uno sviluppo economico e sociale per il territorio.
Il concetto di co-working è diventato corrente negli ultimi anni trasformandosi ed evolvendosi comprendendo una serie di opzioni per coloro i quali necessitano di un ufficio “non stanziale”.
La condivisione spaziale attraverso il co-working offre un’ampia gamma di servizi e opportunità a sostegno dell’imprenditoria e non solo. L’attività del coworking è il raduno sociale di un gruppo di persone che stanno ancora lavorando in modo indipendente, ma che condividono dei valori e sono interessati alla sinergia che può avvenire lavorando a contatto con persone di talento.
Gli spazi destinati a co-working presentano una serie di vantaggi derivanti dalla condivisione di uno stesso spazio da parte di diversi utenti. Stare in contatto con altri co-workers e non avere un proprio ufficio pubblico implica una grande capacità di vivere un ambiente condiviso. Lo spazio destinato a co-working ha buone possibilità di implementazione e di crescita.
Condivisione, collaborazione, costruzione di relazioni, fare rete: sono pratiche acquisite grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e diventano oggi le basi sulle quali costruire modelli diversi da quelli che la crisi ha dimostrato non funzionare più.
Inoltre la possibilità di creare spazi per il co-working permetterà di creare collaborazioni tra professionisti che svolgono attività simili e diverse; far nascere nuove sinergie; moltiplicare alleanze, collaborazioni su attività, committenze, progetti. Un modo nuovo di concepire il lavoro che sta portando con sé un vero e proprio cambiamento culturale, economico e sociale. Con la crisi e un mercato del lavoro sempre più flessibile, l’ufficio tradizionale sarà sempre meno popolare, specie in realtà di provincia come la nostra. E se il lavoro sta cambiando –le imprese si avvalgono sempre più di collaboratori esterni; stratup e freelance sono in grado di svolgere la propria professione ovunque e in autonomia grazie alle nuove tecnologie, ma sempre meno in condizione di potersi permettere l’affitto o l’acquisto di un ufficio proprio – IL COWORKING CAMBIA IL LAVORO: offrendo la possibilità di abbattere i costi fissi di gestione di un classico ufficio, la flessibilità d’impiego degli spazi e degli strumenti di lavoro, ma soprattutto l’opportunità di creare una (o più) comunità nella quale riconoscersi e dalla quale sentirsi riconosciuti, che abbia come obiettivo una convivenza sociale e professionale.
Quindi si può concludere che: a fronte di un lavoro di risistemazione di spazi pubblici ridando qualità e funzione ad un’area urbana di rilievo storico, con questa opera si vuole innescare un meccanismo di rilancio culturale spedibile in ambiti formativi o di richiamo turistico, inserendolo quindi in quel percorso che punta alla valorizzazione dei beni culturali della città.
L’utilizzo dell’immobile, inoltre, si inserisce in un contesto più ampio di iniziative volte alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dell’Ente attraverso politiche di sviluppo dirette alla promozione di varie forme di turismo, giusta Deliberazione del Commissario Straordinario (con i poteri del Consiglio) n. 43 del 03.05.2013 ad oggetto “Approvazione Piano di Programmazione di Iniziative ed Azioni nel Settore Turistico”.
L’intervento adotterà sistemi di qualità ambientale e di certificazione dei servizi offerti attraverso la realizzazione di produzioni editoriali, segnaletica, servizi di accoglienza atti a garantire una immagine coordinata degli Edifici storici e di pregio architettonico; inoltre l’attività divulgativa porterà a creare attività immateriali con bassissimo impatto ambientale.